Un itinerario di quasi 100 km disegnati su un territorio ricco di bellezze paesaggistiche e magnifici luoghi rimasti ancor oggi sospesi nel tempo.
Si parte da Cingoli (Borghi più belli d’Italia), il famoso "Balcone delle Marche" perchè offre al suo visitatore una incredibile veduta su tutte le colline che degradano a mare. Immersa in una delle zone floristicamente più belle, ricche e rare del paesaggio mediterraneo, Cingoli infatti sorge in posizione panoramica a 630 s.l.m. sull’alta valle del Musone. L’intera Cingoli è un museo a cielo aperto, da non perdere “La Madonna del rosario” di Lorenzo Lotto.Il primo tratto di strada in discesa, ci conduce verso una deviazione con una strada bianca di media montagna in cui riusciamo a scorgere e visitare una delle eccellenze di questo territorio, un mulino ad acqua del 1500 ancora funzionante: il Mulino Bravi che ancora oggi, grazie al proprio invaso di acqua di fiume riesce a produrre farine di alto pregio. A questo punto, ci dirigiamo verso il Lago di Cingoli, più grande bacino artificiale della regione, dove è possibile fare una sosta nel Parco avventura o visitare il Museo Internazionale del Cidecar: il tutto gustando la famosa crescia nei ristoranti e bar presenti sulle rive del lago. Proseguendo in salita raggiungiamo il bellissimo borgo di Apiro incastonato tra il lago di Cingoli ed il Monte San Vicino (1479 slm). Apiro gode di un magnifico panorama incastonato tra il lago di Cingoli ed il Monte San Vicino, il lago è infatti un grande invaso artificiale divenuto con gli anni una importante meta turistica ed il Monte San Vicino, inconfondibile punto di riferimento dell’Appennino Centrale che da sempre è parte integrante dello skyline di Apiro. Qui si può visitare e fare una sosta al Bike Friendly (info Point) situato nella maestosa ed incantevole Abbazia di Sant’Urbano, straordinario esempio di architettura romanica. Ad Apiro è possibile degustare il Verdicchio dei castelli di Jesi in diverse cantine e fare una sosta in una particolarissima azienda agricola, Azienda Agricola Alida, che produce zafferano. L’azienda, diventata Bike Friendly, accoglie i ciclisti in una Bike Room realizzata in una tenda essendo la proprietà danneggiata dal terremoto. Proseguiamo in discesa su strada bianca per poi risalire verso Poggio San Vicino, Frontale e prendere una deviazione, sempre su strada bianca, che ci porta verso Moscosi uno dei dei luoghi più incantevoli di questa bellissima zona di media montagna… colline, campi perfettamente coltivati, boschi, piccoli centri abitativi, aziende agricole e il bellissimo Lago artificiale di Cingoli che domina la scena con il suo color azzurro - turchese. Il nostro itinerario prosegue attraversando una gola che dalle montagne ci riporta in una zona collinare dove svetta la bellissima città di Treia (Borghi più belli d’Italia), uno dei borghi più antichi delle Marche e nota per essere la città della "Disfida del Bracciale" una rievocazione storica che attrae ancora oggi un folto pubblico da tutta Italia, persino Leopardi si lasciò affascinare da questo gioco e dedicò un poema a Carlo Didimi, figura leggendaria di questo sport nato a Treia. Dopo aver lasciato per qualche minuto la nostra bici per affacciarci sull’ampio balcone panoramico di Piazza della Repubblica, definita una delle più belle e caratteristiche delle Marche, possiamo fare una visita al teatro comunale e assaggiare i famosi Calcioni di Treia dal sapore agrodolce assai gradevole. Poco lontano dal centro storico sorge un’oasi per ciclisti, San Lorenzo di Treia, con itinerari adatti a tutti i tipi di bikers dai più esperti ai meno. Un luogo, ricco di vegetazione tipica della bassa montagna marchigiana nel quale si possono svolgere attività di ogni genere.Pedalare su queste colline appaga veramente tutti i sensi, le bellissime stradine di campagna, a volte asfaltate, a volte sterrate, lasciano al cicloturista quel senso di libertà e di scoperta di un territorio ricco di paradisi verdi quasi incontaminati e gioielli di un patrimonio millenario fra storia, arte e cultura.
Da Treia proseguiamo percorrendo alcune strade bianche che attraversano delle piccole contrade fino ad arrivare ad Appignano, il paese delle “Cocce”, centro noto per la ceramica. Percorrendo le vie del centro storico si può giungere al Museo della tessitura de 'La stanza del telaio’ ove poter rivivere ed anche provare l’antica arte della tessitura al telaio. Continuando si potranno ammirare le botteghe storiche dove ancora oggi si producono i famosi prodotti in ceramica. Ma Appignano è anche sinonimo di legumi. Infatti, non si può non acquistare dai produttori locali i famosi legumi di Appignano, ossia il cece Quercia, i fagioli solfì Occhio di luna e la roveja. Il Borgo è noto anche per la Leguminaria, una manifestazione enogastronomica che si svolge ad ottobre dov’è possibile degustare piatti tipici a base di legumi all’interno di vecchie cantine e taverne del centro storico aperte per l’occasione, serviti nelle tipiche ciotole di terracotta, le famose “cocce” o “pigne” (bicchieri e ciotole) che i commensali, al termine del desinare, potranno portarsi a casa come souvenir. Dopo aver approfondito le varie eccellenze di Appignano, proseguiamo il nostro viaggio per ritornare al nostro punto di partenza Cingoli
TECHNICAL INFORMATION