APPIGNANO
Piazza Umberto I, Palazzo comunale
Fanno parte della Collezione circa 160 manufatti in ceramica e 17 pannelli fotografici. Questi ultimi contengono foto d’epoca relative alle tecniche di lavorazione dell’argilla. I manufatti non sono “antichi” ma sono riproduzioni fedeli delle utensilerie e rappresentano idealmente tutti quelli realizzati nel paese fino ai giorni nostri.
APPIGNANO
Via San Giovanni Battista
Area Museale “La Stanza del Telaio” con oggetti e strumenti tradizionali del 1700 e 1800 per la lavorazione della fibra al filo. Un percorso museale il quale si pone l’obiettivo di conservare l’antica tecnica di tessitura a mano marchigiana.
CINGOLI
Via Valcarecce, 13
Il museo, unico nel suo genere, racconta la storia del sidecar con pezzi dagli inizi del ‘900 (primi velocipedi con idea di portare persone) fino ai sidecar più recenti. Di grande fascino la sezione dedicata alle moto prestate al cinema (Totò, Fellini, don Camillo, Verdone etc)
CIVITANOVA MARCHE
Corso A. Caro, 24
Al primo piano è organizzata la “Quadreria”, una raccolta di tele tra cui segnaliamo la cinquecentesca Madonna del Soccorso di Baldo De Serofini ed altre opere di Filippo Ricci. Nelle stanze al piano terra un folto gruppo di incisioni di artisti come Bartolini, Castellani, fino a Warhol. Una silloge di prima grandezza che si completa con gli olii di Quaglia, Tamburi, Sdruscia, Tulli, e Brindisi.
Un archivio storico unico nelle Marche dove sono esposte le etichette dal 1500 sino ad oggi passando per l’Europa e non solo, uno sguardo ad una forma d’arte antica quanto indispensabile nel contemporaneo mondo del vino.
Un luogo ideato nel 1987 dal prof. Armando Ginesi per coniugare l’arte, attraverse le etichette e il Verdicchio. Il Museo, attraverso le sue etichette, ripercorre la storia del mercato del vino e di come abbia saputo adeguarsi ai cambiamenti economici e culturali.
Una sezione del Museo è dedicata alle etichette premiate dall’omonimo Premio Etichetta d’Oro, istituito a Cupramontana nel 1992.
All’ interno del complesso monastico di Santa Caterina, comprende percorsi espositi sul Verdicchio, un percorso attraverso i sapori, le tradizioni e le aziende del territorio (La Strada del gusto), il Museo Internazionale dell’Etichetta, la Sala dedicata alla Sagra dell’uva, l'enoteca comunale (EnoCupra), e l' Horto de i Semplici, uno spazio che conserva varie erbe officinali e che originariamente era la sede dell'orto monastico.
GROTTAZZOLINA
Corso Vittorio Emanuele II
Eretta dalle due confraternite che le danno il titolo, nel secondo '700, con i fondi del lascito Alfonso Verzieri. L’interno di stile baroccheggiante con affreschi di Luigi Fontana:l l'Ultima Cena con la Comunione degli Apostoli; nell'abside, ai lati dell'altare maggiore, entro finti arazzi, a sinistra la Consegna delle chiavi a San Pietro, a destra la Lavanda dei piedi. Pala d'altare è di mano del Fontana, tela che raffigura San Domenico che riceve il rosario dalla Madonna col Bambino. Retrostante alla pala d'altare, una nicchia ospita una Madonna lignea con Bambino di scuola napoletana del primo Seicento. Sulla controfacciata una grande lunetta sovrasta la cantoria con l'organo Callido.
MATELICA
Via Umberto Iº, 9
l 7 aprile 2018 nasce a Matelica il Museo Enrico Mattei per opera esclusiva della nipote Rosangela Mattei. Lo scopo è quello di tramandare l’opera, la storia, l’impegno sociale e l’insegnamento che può essere ricavato dalla conoscenza diretta, attraverso tutta la documentazione presente all’interno del museo, di chi è stato Enrico Mattei. Sono presenti documenti, foto, filmati, libri, oggetti personali e tutto quello che Rosangela ha conservato per quasi 50 anni, durante i quali si è impegnata con tutte le sue energie per giungere a scoprire la verità sulla morte dello zio Enrico. Un curioso aneddoto narra che ai tempi della crescita dell’ENI il numero di assunzioni di lavoratori provenienti da Matelica (MC) fu così elevato che l’acronimo SNAM (una delle società ENI) fu tradotto dagli stessi lavoratori in “Siamo Nati A Matelica”, città di Mattei e di molti dirigenti, tra cui V. Boldrini, E. Egidi e R. Girotti che furono Presidenti ENI.Palazzo Mattei, Via Umberto I n. 9 -62024 Matelica (MC). Il Museo è visitabile previo appuntamento.
MATELICA
Località Braccano di Matelica
Il Museo è ubicato in località Braccano di Matelica, di fronte al campo dove il 24 marzo 1944 fu perpetrato un eccidio nazi-fascista in cui furono uccisi il parroco della frazione "Don Enrico Pocognoni" e cinque giovani partigiani: Demade Lucernoni, Ivano Marinucci, Temistocle Sabbatini, Thur Nur (etiope), Mohamed Raghè (somalo). Il Museo intitolato al martire della Resistenza don Enrico Pocognoni mostra grandi pannelli illustrati, fotografie, documenti, giornali e materiali scolastici, cimeli, supporti audio video, moderni “ che illustrano gli anni del regime fascista e la Resistenza al nazi fascismo nel territorio. Una particolare “Resistenza internazionale e meticcia”, secondo la definizione giornalistica, di cui sono stati protagonisti partigiani italiani (di varie regioni, compresi due ebrei), inglesi, slavi, russi, etiopi, somali.
MONTEGRANARO
Corso Matteotti, 11
Una Pinacoteca privata ma aperta al pubblico con il meglio dell’arte italiana del Novecento, che ospita quadri raccolti nei decenni da Gottardo Mancini. Vi fanno parte dipinti di Mulas, Canova, Porzano, Cattaneo, Schifano, Angeli, Giganti e Macarri.
MORROVALLE
Vic. Bonarelli, 4
Morrovalle-Museo: binomio ormai inscindibile; molti hanno scoperto Morrovalle perché alla ricerca dei presepi di Morrovalle. Nei pressi di piazza S. Bartolomeo, l’ex convento dei frati Agostiniani ( XIII secolo) ospita il Museo Internazionale del Presepio.
Il Museo, inaugurato nel 1992, conserva circa 800 presepi provenienti da diversi paesi, realizzati da artisti e artigiani utilizzando tecniche e materiali diversi (argento, agata, paglia, carta di riso, vetro, ceramica).
MORROVALLE
Piazza Vittorio Emanuele II
L’edificio di epoca medievale, legato al nome della nobile famiglia Lazzarini, è abbellito in facciata da un elegante portale in stile neo-gotico. Nelle sale si possono ammirare una serie di ritratti di uomini illustri, testimonianze legate al Monte della Pietà e opere con soggetto religioso risalenti al periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo, tra cui una Madonna del Soccorso e una Sacra Conversazione dell’ambito del Pomarancio.
PENNA SAN GIOVANNI
Beato Giovanni, 1
La Pinacoteca Comunale di Penna San Giovanni nasce all’interno dell’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate, la quale giunge a oggi solo con il robusto campanile posto a lato, costruito sul basamento di un’antica casa-torre medievale, ed una galleria aperta con colonnato che permette l’accesso all’edificio. Al suo interno ospita una ricca collezione d’arte contemporanea, nella quale si possono scorgere alcuni tra i nomi di maggior rilievo nel ‘900 italiano e alcune opere antiche di grande valore, come ad esempio il Trittico crivellesco, MADONNA COL BAMBINO IN TRONO, SAN SEBASTIANO, SAN GIOVANNI BATTISTA, SAN PIETRO, SANTA APOLLONIA, attribuito a Pietro Alemanno.
POTENZA PICENA
ex Chiesa di Santa Caterina
Museo Kodak, frutto del lavoro e della passione quarantennale di un cittadino potentino - Enzo Romagnoli - che ha donato la sua collezione privata di macchine d’epoca: trecentotrenta apparecchi che vanno dagli ultimi anni del 1800 fino agli anni ’80 del Novecento.
SAN SEVERINO MARCHE
Via Salimbeni 39
Una delle raccolte d’arte più preziose e ricche del territorio, summa artistica di una produzione pittorica che va dal XIV al XVIII secolo, conserva opere delle principali scuole pittoriche locali e non solo. Capolavoro della pittura trecentesca adriatica è il Polittico di Paolo Veneziano nella prima sala, da cui si prosegue incontrando e ammirando le opere degli artisti settempedani Lorenzo e Jacopo Salimbeni, Lorenzo d’Alessandro e poi ancora Vittore Crivelli, Domenico Indivini, Bernardino di Mariotto e il Pinturicchio, proseguendo poi nella sezione dedicata al Barocco.
SAN SEVERINO MARCHE
Via Castello al Monte,snc
Il Museo civico archeologico "Giuseppe Moretti", intitolato al noto archeologo settempedano che fu negli anni ’30 e ‘40 soprintendente di Roma e del Lazio, è stato riallestito nell'Antico Episcopio di Castello al Monte ed è uno dei più importanti delle Marche. Ospita un’importante e ricca sezione picena con reperti provenienti dalle Necropoli di Pitino, Fustellano e Monte Penna, la sezione romana espone reperti provenienti dall’antica città di Septempeda, la Collezione Pascucci raccoglie manufatti dal Paleolitico all’età del Bronzo. Infine la sezione medievale, che conserva oggetti rinvenuti durante gli scavi nell’area del complesso monumentale di Castello al Monte.
SAN SEVERINO MARCHE
Viale Coglio, 1
Esempio locale dell’archeologia industriale delle Marche, che testimonia l’evoluzione economica, culturale e sociale del territorio di San Severino Marche. I musei consistono in tre ex centrali idroelettriche, poco distanti l’una dall’altra nel Borgo Conce, luogo che già a partire dal XVI secolo fu prima sede di mulini e poi opifici per la concia delle pelli, la tintura della lana, lavorazione del vetro, del ferro continuando nella sua vocazione fino alla produzione energia elettrica grazie allo sfruttamento delle acque del fiume Potenza nel ‘900. Ancor’ oggi nel borgo ha sede un’azienda elettrochimica, all’interno della quale si trova la terza parte del percorso museale, la più affascinante.
SARNANO
Via Leopardi, 179
Il polo museale di Sarnano ospita al suo interno: la Pinacoteca, il Museo delle Armi Antiche e Moderne, il Museo dei Martelli, il Museo dell’Avifauna dei Sibillini e il Museo di Arte Sacra che raccoglie oggetti e reliquiari provenienti dalle numerose chiese del comune. Le sale espositive offrono al visitatore bellissime opere di Vittore Crivelli e De Magistris.