APIRO
Contrada Sant'Urbano, 3
Straordinario esempio di architettura romanica, all’esterno colpisce il corpo absidale, composto da tre absidi, corrispondenti alle tre navate.
All’interno la chiesa, pur di impianto unitario, è nettamente divisa in tre ambienti: l’aula, che era riservata ai fedeli, il presbiterio, molto sopraelevato e in stile gotico, che era riservato ai monaci e, per la presenza di un muro di rinforzo, costituisce una sorta di chiesa a sé e infine la cripta, cui si accede attraverso una scala.
Il giorno del patrono S.Urbano, che si festeggia il 25 Maggio, un raggio luminoso, che entra da un occhio posto sopra l’abside, attraversa l’oscurità della chiesa e colpisce esattamente un cerchio scolpito nella pietra.
APPIGNANO
C.da Forano
La reale testimonianza della presenza di San Francesco è data, per tradizione, da un´antica porta di quercia inserita nella facciata della chiesa e dalla quale il Santo fece il suo ingresso. A memoria di questo si incise sull´architrave soprastante: Haec est illa prisca janua dum hic adfuit S. Franciscus. Forano visse un evento miracoloso. Nel 1289 la Vergine, con il bambino in braccio, apparve a frate Corrado da Affida. Dopo di ciò fu edificato un sacello dedicato alla Madonna degli Angeli
CINGOLI
Via Sant’Esuperanzio
E’ il più importante monumento religioso di Cingoli; già dipendenza dei monaci di Fonte Avellana all’indomani dell’avvento dell’anno mille (papa Innocenzo II confermerà tale proprietà nel 1139), dalla seconda metà del secolo XIII assurse al ruolo preminente fra tutte le chiese del territorio quando il suo santo titolare venne proposto quale vescovo della città e quindi eletto patrono. A tale medesimo secolo va riferita la costruzione dell’attuale chiesa, in stile romanico-gotico; notevole e di complessa simbologia il portale scolpito, eseguito da maestro Giacomo e terminato nel 1295.
CIVITANOVA MARCHE
Via del Torrione
Tipica chiesa di campagna risalente al XV sec., più volte rimaneggiata, sorge dove la tradizione vuole che il 5 giugno 1411 sia apparsa ad un contadino la Vergine Maria. Ogni anno il 5 giugno si celebra la festa di Santa Maria Apparente, co-patrona con San Marone della città di Civitanova.
FIASTRA
Frazione Fiegni
Si trova nella frazione di Fiegni ed è una chiesa romanica che faceva parte di un complesso benedettino. Nel 1373 fu declinato a monastero e vi fu deposto il corpo di Ugolino Magalotti (beatificato nel 1856) da allora la chiesa divenne anche sede della parrocchia.
GROTTAZZOLINA
Corso Vittorio Emanuele II
Eretta dalle due confraternite che le danno il titolo, nel secondo '700, con i fondi del lascito Alfonso Verzieri. L’interno di stile baroccheggiante con affreschi di Luigi Fontana:l l'Ultima Cena con la Comunione degli Apostoli; nell'abside, ai lati dell'altare maggiore, entro finti arazzi, a sinistra la Consegna delle chiavi a San Pietro, a destra la Lavanda dei piedi. Pala d'altare è di mano del Fontana, tela che raffigura San Domenico che riceve il rosario dalla Madonna col Bambino. Retrostante alla pala d'altare, una nicchia ospita una Madonna lignea con Bambino di scuola napoletana del primo Seicento. Sulla controfacciata una grande lunetta sovrasta la cantoria con l'organo Callido.
MATELICA
Via Parrocchia, 1
L’edificio è stato ricostruito e restaurato più volte ed il campanile si è trovato al centro della facciata di una grande cattedrale. Dell’edificio barocco sono rimaste soltanto due belle cappelle che fiancheggiano l’altare maggiore. E' stato allestito un piccolo Museo d’Arte Sacra che conserva paramenti liturgici e bellissimi pezzi d’argenteria: importanti calici di varie epoche e un preziosissimo crocifisso d’argento di Giovanni Giardini, argentiere romano attivo tra il 1646 ed il 1722.
MONTEGIORGIO
Via Roma
L'edificio sorge sul colle più alto del paese ed ha origine da una primitiva chiesa del XI secolo appartenente all'ordine benedettino di Farfa. Nel 1263 i monaci farfensi donano la chiesa all'ordine francescano che la ampliano secondo i dettami romanico-gotici
Annessa alla chiesa è la Cappella Farfense che era adibita alla sepoltura delle famiglie nobili montegiorgesi: si tratta di uno spazio unico con volta ogivale affrescata che conserva un pregevole ciclo di scuola umbro-marchigiana riguardante le storie del ritrovamento della Vera Croce (sec. XV). Sul pavimento ed alle pareti pietre Tra le pietre tombali delle famiglie nobili montegiorgesi poste sul pavimento ed alle pareti, notevole è quella della famiglia Alaleona (probabilmente del XV secolo).
MONTEGRANARO
Via Sant'Ugo, 20
Una tradizione vorrebbe che anticamente la Cripta di S. Ugo fosse stata un tempio, con la soppressione del paganesimo venne consacrato alla venerazione dei SS. Filippo e Giacomo. Attorno al 1257 nella piccola chiesa il monaco Silvestrino Ugo degli Atti da Serra San Quirico fondò un piccolo convento restando a Montegranaro per alcuni anni e compiendo diversi miracoli. Nella cripta si può ammirare un ciclo di pitture romaniche tra le più importanti delle Marche dedicate alla vita di Gesù.
MORROVALLE
Piazza San Gabriele
Sorge poco lontano dal centro, sul luogo dove nel Seicento era venerato un quadro della Madonna, collocato all’interno della cavità di una quercia. Nel complesso, passato ai Padri Passionisti a fine Settecento, giunse San Gabriele dell’Addolorata che vi restò dal 1856 al 1858: la sua camera è oggi trasformata in una cappella. Nella cappellina della Madonna della Quercia, si trova il dipinto seicentesco raffigurante Maria con il bambino Gesù.
MORROVALLE
Borgo Marconi
E’ legata alle vicende del miracolo eucaristico. Il 17 aprile del 1560 un incendio distrusse la chiesa e l’annesso convento che ospitava i Frati Minori Francescani; dieci giorni dopo venne ritrovata intatta l’Ostia consacrata. Papa Pio IV, con una bolla conservata nella Chiesa di San Bartolomeo, definì miracoloso l’evento.
PENNA SAN GIOVANNI
Piazza del Municipio
La Pinacoteca Comunale di Penna San Giovanni nasce all’interno dell’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate, la quale giunge a oggi solo con il robusto campanile posto a lato, costruito sul basamento di un’antica casa-torre medievale, ed una galleria aperta con colonnato che permette l’accesso all’edificio. Al suo interno ospita una ricca collezione d’arte contemporanea, nella quale si possono scorgere alcuni tra i nomi di maggior rilievo nel ‘900 italiano e alcune opere antiche di grande valore, come ad esempio il Trittico crivellesco, MADONNA COL BAMBINO IN TRONO, SAN SEBASTIANO, SAN GIOVANNI BATTISTA, SAN PIETRO, SANTA APOLLONIA, attribuito a Pietro Alemanno
SARNANO
Piazza Alta
Maestosa cornice della piazza più alta del centro storico di Sarnano, è una chiesa romanica contenente affreschi e dipinti di grande valore. La costruzione risale al XI secolo e terminata solo nel 1296 con l’erezione della torre. Di particolare pregio è il portale d’ingresso posto al centro della facciata. All’interno della chiesa si trovano gli affreschi di Lorenzo D’Alessandro (1483), di Antonio e Gian Gentile di Lorenzo e di Paolo Bontulli da Percanestro (primo’500). Nella cripta si trovano i resti degli affreschi di Pietro Alamanno (seconda metà del ‘400) e Antonio e Giangentile di Lorenzo (prima metà del ‘500).
Alle pendici del Monte Ragnolo e con vista su Pizzo Meta, sorgono i resti di un antichissimo eremo che ha avuto origine intorno all’anno 1100. E’ un luogo molto suggestivo con il dolce mormorio del Rio Terro che scorre nel fosso sottostante. Facilmente raggiungibile a piedi dal convento di S. Liberato in poco più di un’oretta, oppure in circa 20 minuti se si vuol lasciare l’auto al termine della stradina sterrata alla fine della quale si inizia a camminare in un sentierino ben tracciato. E’ probabilmente uno degli eremi più sperduti ed isolati della zona.