Il 5 febbraio 1859 la Municipalità decide di costruire ”Un nuovo ed elegante Teatro” intitolato ad Annibal Caro. Nel 1868 il Comune affida l’incarico a Francesco e Tommaso Basili. Nell’edificare il nuovo teatro si pone all’ingresso il portale del 1480 appartenuto al Palazzo Santucci. Il teatro con tre ordini di palchi ha un soffitto affrescato in stile pompeiano, il sipario dipinto ad opera di Giovanni Nunzi e rappresentante il poeta Annibal Caro con Dante e Virgilio. Nel 1997, dopo il restauro, il Teatro riapre al pubblico e da allora è sede suggestiva di iniziative culturali e di spettacoli di danza e prosa.
GROTTAZZOLINA
Parco della Rimembranza, 1,
Edificato nel 1915 per iniziativa di un gruppo di privati che istituì una “Società de’Condomini” e, fino al 1973, vi si svolse attività teatrale. Dopo un lungo periodo di inattività, il comune lo ha rilevato e riaperto nel 1994. In stile neoclassico, l’edificio è realizzato a bugnato liscio sia nella parte inferiore che in quella superiore, dove lesene ioniche ornano le finestre; un frontone triangolare orna il culmine dell’edificio. L’interno è caratterizzato da una pianta rettangolare attorno alla quale ruota una balconata.
MATELICA
Via Umberto I, 22
Edificio del 1805, progettato da Giuseppe Piermarini, architetto folignate che realizzò la scala di Milano. Le decorazioni pittoriche, databili tra il 1810-1812, sono attribuite al pittore Spiridione Mattei. L’elegante struttura è costituita da tre ordini di palchetti più il loggione. Durante il restauro dell’edificio sono emersi reperti archeologici visitabili. Si tratta di resti di una struttura abitativa di epoca picena e un impianto termale di età romana databile I-II sec. d.c. Ogni anno vi si svolgono una stagione teatrale ed una concertistica, molto seguite dai matelicesi. Il Foyer del teatro ospita l'Enoteca Comunale, offrendo degustazioni di prodotti tipici locali, visite guidate al Teatro e alle Terme romane, così da realizzare il binomio perfetto tra cultura e territorio.
MONTEGIORGIO
Via Roma
Il teatro di Montegiorgio, dedicato al musicista Domenico Alaleona, è annoverato fra i teatri storici delle Marche.
Nel 1869 si decise di realizzare un progetto per un nuovo teatro che occupasse l’intera superficie del vecchio Palazzo comunale, il progetto fu affidato al montegiorgese Giuseppe Sabbatini. Le diverse migliorie, le ultime dal 1996 al 2008, apportate nel tempo, hanno definito il teatro nella sua struttura attuale: sala a ferro di cavallo con tre ordini di palco e loggione, per un totale di 388 posti. Un ruolo di primo piano, in passato, è stato rappresentato dalla musica lirica mentre oggi è protagonista la stagione di prosa.
PENNA SAN GIOVANNI
Via Giuseppe Colucci, 31
Situato nel Palazzo Priorale, risalente al XIII secolo ma rimaneggiato in epoche successive, il Teatro Comunale di Penna San Giovanni è qualcosa di unico per la sua rara bellezza. Edificato intorno al 1780, è il solo esempio di teatro realizzato interamente in legno rimasto in provincia di Macerata, nonché uno dei pochi in tutta Italia. La sala ad U in stile barocco con galleria e due ordini di palchi fu progettata e realizzata quasi interamente dal pittore locale Antonio Liozzi. Ogni palco è sormontato da un festone floreale ed impreziosito da un cartiglio barocco che orna il parapetto, mentre il soffitto presenta una Musa che gioca con Amorini, riecheggiando la mitologia greca.
POTENZA PICENA
Piazza Giacomo Matteotti, 25
Entrando all’interno di questo spazio di appena 99 posti, progettato dall’architetto Giuseppe Brandoni e ospitato dal Palazzo Comunale, saranno il meraviglioso soffitto e i suoi colori a rapirvi.
Al centro, un rosone circolare, abbellito da una fascia ornamentale in stile greco e con figure mitologiche. Motivi floreali e faunistici arricchiscono poi le eleganti vele che muovono tutt’intorno, donando luce alla pianta della struttura, classica e a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi, ciascuno decorato in modo differente.
SAN SEVERINO MARCHE
Piazza del Popolo, 15,
Riedificato nel 1823 sull’area del precedente teatro settecentesco su progetto del giovane architetto locale Ireneo Aleandri. Il teatro si sviluppa su tre ordine più il loggione. Il sipario storico è un importante esempio di arte neoclassica, realizzato da Fogliardi su bozzetto del pittore sanseverinate Filippo Bigioli. Esso raffigura la sacerdotessa Camurena Cellerina che compie il rito di liberazione di uno schiavo davanti al tempio della dea, mentre sulla sinistra si compie il sacrificio di un bue e sulla destra viene raffigurato il Fiume Potenza secondo l’iconografia adottata per il Sacro Tevere. La scelta del soggetto deriva da una lontana tradizione che vorrebbe la presenza nell’antica Settempeda di un tempio dedicato alla dea Feronia, da qui l’intitolazione del teatro. Oggi il teatro vanta un’intensa attività con la realizzazione di stagioni di prosa, concerti con artisti di livello nazionale ed internazionale, eventi e spettacoli di vario genere.
SARNANO
Piazza Alta
Nel 1829 si costituisce un Condominio teatrale per la costruzione di una sala per gli spettacoli all’interno del Palazzo del Popolo. Il progetto è affidato all’ingegner Luigi Fedeli. Le decorazioni sono del pittore bolognese Gaetano Ferri, mentre il sipario, che raffigura la “Vittoria alata” è opera del pittore Rossi. La sala teatrale viene inaugurata nel 1834 ed ha una pianta a ferro di cavallo con tre ordini di palchi. Il boccascena presenta due mensoloni che poggiano su paraste corinzie in finto marmo. Nella volta vi è un elegante disegno neoclassico a velario romano con lunette dipinte a trompe l’oeil.